L’ibrutinib rappresenta una rivoluzione nello scenario del trattamento della leucemia linfocitica cronica, dato che porta a risultati mai osservati prima ed offre una terapia efficace anche per i pazienti ad alto rischio con esiti molto negativi a seguito della chemio-immunoterapia.
Grazie ai dati a lungo termine, l’efficacia dell’ibrutinib è stata confermata ed i suoi benefici sono stati dimostrati anche con il passare del tempo, ma di contro stanno lentamente emergendo alcuni meccanismi di resistenza.
I medici inoltre dovrebbero essere a conoscenza degli effetti collaterali correlati all’ibrutinib, prestare attenzione allo screening dei pazienti che potrebbero trarre maggiore beneficio dal farmaco e tentare di prevenire gli effetti collaterali stessi.
Le indicazioni approvate per l’ibrutinib sono in espansione, ma gli elevati costi del trattamento richiederanno presto una selezione dei pazienti che ricaverebbero un reale beneficio dall’inibizione della tirosin-chinasi di Bruton e di coloro che, invece, dovrebbero continuare ad essere trattati con la chemioimmunoterapia. (Future Oncol online 2017, pubblicato il 15/12 doi: 10.2217/fon-2017-0466)